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Problematiche connesse alla recente abolizione dell'Ici
Confini incerti sui calcoli Ici
Il Dl 93/2008 che abolisce l'Ici sull'abitazione principale crea nei Comuni un duplice ordine di problemi, relativi agli adempimenti per applicare la normativa e alla mancata tempestività delle compensazioni. La nuova norma individua gli immobili esenti con criteri in parte diversi rispetto a quelli dettati per la detrazione statale introdotta dalla Finanziaria 2008, ora di fatto assorbita dalla nuova esenzione. Per individuare gli immobili esenti dall'imposta, si dovrà fare riferimento ai criteri di assimilazione sanciti a livello regolamentare da ogni Comune. Tale previsione (che riguarda in particolare le pertinenze e gli immobili assegnati in uso gratuito a terzi o posseduti da soggetti ricoverati in strutture socio-sanitarie) risponde a una corretta valorizzazione delle norme adottate dagli enti locali in base al loro potere regolamentare, ma è evidente che la discrezionalità attribuita a ogni Comune complica l'applicazione univoca della nuova esenzione. Sulle pertinenze il decreto conferma di fatto l'interpretazione fornita dal ministero delle Finanze nelle risoluzioni 1/2008 e 11/2008, per cui nella definizione di abitazione principale si intendono comprese anche tutte le pertinenze di cui all'articolo 817 del Codice civile, nei limiti in cui il regolamento comunale ne abbia disposto l'assimilazione in base all'articolo 59, comma 1, lettera d) del Dlgs 446/97; se il regolamento Ici del Comune non ha previsto nulla in proposito, le pertinenze andranno considerate tutte esenti dall'imposta, mentre se il Comune ha limitato il numero delle pertinenze assimilate rimane dovuto il versamento dell'imposta per le pertinenze non assimilate, riducendo la portata semplificativa della nuova esenzione. Sulle unità immobiliari a uso abitativo assimilate all'abitazione principale da parte del Comune, invece, il decreto si discosta in modo evidente dall'interpretazione della risoluzione 1/2008. In tale risoluzione la possibilità di estendere la detrazione aggiuntiva anche alle abitazioni concesse in uso gratuito a terzi era stata infatti esclusa, mentre la previsione contenuta nell'attuale decreto, richiamando espressamente l'assimilazione effettuata dai Comuni a livello regolamentare, apre l'esenzione dall'imposta anche a tali immobili, con modalità applicative che saranno quindi diverse per ogni Comune. E ch...

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